Trovi QUI le slides dell’intervento del Dott. Gabriele Righetti
Nei locali del prestigioso “M.I.C. – Museo Internazionale delle Ceramiche” di Faenza si è tenuto sabato mattina 26 settembre 2020 un convegno di studi sul tema del Passaggio generazionale di impresa dal titolo: “L’azienda di famiglia e il suo futuro – Gli strumenti per la gestione del passaggio di padre in figlio” organizzato dal team di professionisti costituiti in Best Strategy e che ha visto la partecipazione nella misura massima consentita di 50 imprenditori.
I lavori sono stati aperti dal Dott. Giuseppe Tanga (Studio Legale Salvatori & Partners, Società tra Avvocati Srl – Roma) ed hanno avuto trattazione i seguenti argomenti;
– “Strumenti giuridici del passaggio generazionale”, a cura dell’Avv. Roberto Delli Passeri (Studio Legale Salvatori & Partners, Società tra Avvocati Srl di Roma);
– “Aspetti fiscali del passaggio generazionale in un contesto in divenire”, a cura del Dott. Gabriele Righetti (dottore commercialista, business coach, contributore de “Il Sole 24 Ore”);
– “Crisi d’impresa e passaggio generazionale”, a cura dell’Avv. Alessandro Drei (Esperto di diritto bancario e crisi d’impresa);
– “Lo sviluppo dello staff nel passaggio generazionale, un caso di successo”, a cura di Enzo Zauli (Consulente aziendale, Cost Srl);
– “Passaggio generazionale e strumenti tecnologici di supporto”, a cura di Luca Gianera (Esperto ICT, Ally Consulting S.r.l.),
a cui è seguito uno spazio domande e conclusioni.
Attraverso differenti competenze distintive, durante i lavori del convegno sono state evidenziate le diverse problematiche da considerare ed anche le opzioni a disposizione dell’imprenditore e della sua famiglia in relazione alle esigenze di pianificazione e protezione del patrimonio, che può estrinsecarsi nel passaggio generazionale di azienda per il suo mantenimento ed anche sviluppo, nella tutela dei familiari, nella diversificazione dei rischi, ecc. .
Trovi QUI le slides dell’intervento
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Specificamente, l’argomento trattato dal Dott. Gabriele Righetti ha avuto riguardo agli strumenti oggi a disposizione per l’imprenditore che vuole valorizzare il suo passato per proiettarlo nel futuro.
Per realizzare ciò il titolare si preoccupa di proteggere la propria ricchezza aziendale e personale attraverso azioni che consistono nel:
– mantenerne consistenza (od accumulo) per proteggerla dalla dispersione del valore,
– assicurarne la disponibilità e/o gestione da soggetti non in grado di gestirla,
– difenderla dagli attacchi di eventuali creditori,
– guadagnarne una tassazione più leggera,
per una ottimizzazione e difesa da rischi che, direttamente od indirettamente, possano determinarne una perdita di valore, comprendendo in sé anche l’idea di efficiente pianificazione della gestione patrimoniale.
Il passaggio generazionale. È una delle forme di protezione e pianificazione del patrimonio, soprattutto in ambito aziendale. La statistica rivela che sopravvive alla seconda generazione solo un terzo delle imprese.
Proprio per questo, pianificare per tempo il passaggio generazionale è assolutamente strategico e fondamentale: dare continuità alle aziende, soprattutto se si considera che:
– l’82% delle imprese fino a venti milioni di euro di fatturato sono familiari;
– 1 leader su 4 ha oltre 70 anni;
– dal 2007 al 2016 il 2% circa delle aziende di famiglia con almeno 20 dipendenti ha affrontato il tema del passaggio generazionale.
La situazione contingente. Sono gli imprenditori di oggi che determineranno il futuro del Paese: individuare ed applicare gli strumenti per proteggere e tutelare il patrimonio sono le armi in grado di aiutare le imprese ad affrontare una competizione globale sempre più serrata in un ambiente talvolta ostile e un futuro sempre più “prossimo”.
Nell’amara constatazione che sopravvive alla seconda generazione solo un terzo delle imprese, pianificare per tempo il passaggio generazionale è assolutamente fondamentale, anzi strategico. Occorre dare continuità alle aziende, soprattutto se si considera che i’82% delle imprese (fino a venti milioni di euro di fatturato) sono familiari, un leader su quattro ha oltre 70 anni, dal 2007 al 2016 circa il 2% delle aziende di famiglia con almeno 20 dipendenti ha affrontato il tema del passaggio generazionale.
Ed allora l’invito formulato dagli organizzatori è stato di quello di trasformare, per tempo, un evento (purtroppo ineludibile) in un processo che si realizza attraverso una serie di operazioni. Ciò nella evidente consapevolezza che per arrivare all’appuntamento con il cambio della guardia nell’azienda senza brutte sorprese è necessario pianificare, con una attenzione non solo alla leadership ma anche agli aspetti fiscali e di organizzazione giuridica, ma anche quelli relativi alla organizzazione delle persone fino a quelli tecnologici.
La sfida. La sfida è stata quella di aiutare le famiglie italiane a preservare e far crescere la loro ricchezza privata e, nel caso di famiglie imprenditoriali, di accompagnarle nelle scelte necessarie per assicurare la continuità aziendale, salvaguardando l’attività da eventuali rischi connessi ad eventi potenzialmente destabilizzanti, che devono essere gestiti in maniera oculata e lungimirante.
Anche perché… Sì, anche perché non è “solo” una “questione” che prettamente riguarda l’imprenditore o la sua famiglia, ma -in tema di responsabilità sociale- tutti gli ambiti della società: le aziende costituiscono l’elemento strutturale su cui si basa la produzione della ricchezza per tutto il territorio e per le componenti sociali dello stesso.
È pure per questo… che le forze migliori della società devono partecipare, per quanto di loro pertinenza e pur senza travalicare, alla miglior soluzione e contributo per la continuità.
Evento organizzato dai professionisti di Best Strategy
UNESCO: Il MIC è riconosciuto “Monumento testimone di una cultura di pace” come “Espressione dell’arte Ceramica nel Mondo”
Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, con le preziose testimonianze che custodisce di questa arte nel mondo, è stato riconosciuto come “Monumento testimone di una cultura di pace”, secondo il programma lanciato dall’UNESCO nell’anno 2000, anno per la Cultura di Pace.
Il MIC è stato accolto con il titolo di “Espressione dell’arte ceramica nel Mondo”.
Storia
Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è stato fondato nel settembre del 1908 alla conclusione della grande Esposizione Internazionale dedicata ad Evangelista Torricelli che ospitò i prodotti di molte manifatture italiane ed europee. La donazione delle opere ceramiche da parte degli espositori costituì il nucleo originario del Museo che progressivamente si arricchì di altri esemplari. Chi svolse maggior opera per la sua costituzione fu Gaetano Ballardini, direttore del Museo fino al 1953. La crescita dell’istituto subì un brusco arresto nel maggio 1944, quando un bombardamento ne causò la quasi completa distruzione con gravi e insanabili perdite nelle collezioni e nel materiale archivistico. “Post fata Resurgo” fu il motto per la ricostruzione; con forte determinazione, l’aiuto dei collaboratori e della comunità faentina, grazie al sostegno di una fitta rete di contatti nazionali ed internazionali, lo stesso Ballardini riorganizzò le raccolte e diede nuovo impulso alla vita del museo. Le finalità originarie espresse nello statuto –acquisire, conservare e soprattutto promuovere la produzione ceramica– sono rimaste attuali fino ad oggi.